Quiz Test 1 - Silpa S.r.l.

QUIZ 2024

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1. Per “aree a rischio specifico” si intende:

1. ambito dell’attività caratterizzato da rischio di incendio sostanzialmente differente rispetto a quello tipico dell’attività

2. I locali dove sono installati gli impianti tecnologici e di servizio

3. I luoghi dove possono formarsi atmosfere esplosive

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2. Un liquido “infiammabile” (combustibile), ai fini del rischio incendio/esplosione:

1. È più pericoloso se ha basse temperature di infiammabilità

2. È più pericoloso se ha alte temperature di infiammabilità

3. La pericolosità dei liquidi infiammabili non dipendente dalla temperatura di infiammabilità

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3. Le aperture di smaltimento individuate nella progettazione dello smaltimento di fumo e calore d’emergenza possono essere solo di tipo “permanentemente aperte”

1. No, fatte salve particolari condizioni di elevati carichi di incendio, possono essere anche di altra tipologia: aperture dotate di sistema automatico di apertura (attivazione da impianto di rivelazione e allarme incendio), con infissi comandati da posizione protetta e segnalata, con infissi comandanti da posizione non protetta, con chiusura basso fondente (policarbonato, PMMA,…) o con possibilità di immediata demolizione da parte delle squadre di soccorso

2. Si, in alternativa si deve realizzare un impianto automatico di estrazione fumi e calore

3. No, in alternativa possono essere istallate solo aperture dotate di sistema automatico di apertura (attivazione da impianto di rivelazione e allarme incendio)

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4. I fumi

1. sono formati da piccolissime particelle solide (aerosol), liquide (nebbie o vapori condensati) disperse nei gas prodotti durante la combustione

2. sono costituite dall'emissione di luce come reazione conseguente alla combustione di gas sviluppatosi in un incendio

3. sono quei prodotti della combustione che rimangono allo stato gassoso anche quando raggiungono, raffreddandosi, la temperatura ambiente di riferimento (15°C).

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5. Con il termine “compartimento a prova di fumo” intendiamo

1. un compartimento separato dagli altri compartimenti adiacenti mediante strutture EI adeguate senza alcuna comunicazione

2. un compartimento realizzato in modo da limitare l’ingresso di fumo generato da un incendio che si sviluppa in compartimenti comunicanti

3. Un compartimento dove è vietato fumare

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6. Nello spegnimento di un incendio, l’acqua, agisce per:

1. raffreddamento e soffocamento

2. Solo soffocamento

3. inibizione chimica

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7. Con il termine “filtro a prova di fumo” intendiamo

1. Un compartimento antincendio realizzato con i requisiti di “filtro”, cioè dove è improbabile l’innesco di un incendio, e anche con i requisiti di un compartimento a “prova di fumo”, cioè nel quale è impedito anche l’ingresso di effluenti dell’incendio

2. Un disimpegno realizzato con strutture e porte REI\EI mantenuto in sovrappressione, ovvero dotato di camino di smaltimento dei fumi o aerato direttamente verso l’esterno

3. Un compartimento antincendio avente anche i requisiti di compartimento a “prova di fumo”, cioè nel quale è impedito l’ingresso di effluenti dell’incendio

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8. I combustibili gassosi sono:

1. quelle sostanze che si trovano allo stato gassoso nelle condizioni alta pressione e di alta temperatura (almeno pressione di 10 bar e temperatura di circa 100°C).

2. I combustibili che, a seguito della reazione di combustione, si trasformano in sostanze gassose

3. quelle sostanze che si trovano allo stato gassoso nelle condizioni normali di pressione e di temperatura (pressione atmosferica e temperatura di circa 15°C).

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9. A seguito di una reazione di combustione si ha produzione di

1. gas e fumi

2. calore, fiamme, gas e fumi

3. calore, fiamme e vapore acqueo

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10. La finalità della misura Gestione della Sicurezza Antincendio (GSA)

1. È di garantire, nel tempo, un adeguato livello di sicurezza in caso di incendio

2. E’ di garantire nel tempo un adeguato livello di manutenzione delle attrezzature e impianti antincendio

3. E’ di garantire nel tempo una adeguato livello di affidabilità degli impianti di protezione attiva a disponibilità superiore

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11. La misura antincendio “reazione al fuoco”

1. È una misura di protezione passiva che esplica i suoi principali effetti nella fase iniziale dell’incendio, con l’obiettivo di limitare l’innesco dei materiali e la propagazione dell’incendio.

2. È una misura di protezione passiva che esplica i suoi principali effetti nella fase generalizzata dell’incendio, con l’obiettivo di limitare la propagazione dell’incendio

3. È una misura di protezione attiva che esplica i suoi principali effetti nella fase iniziale dell’incendio, con l’obiettivo di limitare l’innesco dei materiali e la propagazione dell’incendio.

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12. Le porte EI “tagliafuoco” sono

1. Misure di protezione passiva in quanto, per esplicare l’azione protettiva non necessitano di alcuna azione (impiantistica o umana)

2. Misure di protezione attiva in quanto, per esplicare l’azione protettiva necessitano di un intervento o un’azione (impiantistica o umana)

3. Sono misure di prevenzione in quanto, la loro realizzazione consente di ridurre la frequenza di accadimento degli incendi

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13. Gli addetti al servizio antincendio, in condizione di emergenza (gestione sicurezza antincendio – GSA - in emergenza)

1. attuano le misure antincendio in esercizio, in particolare: attuano le misure antincendio preventive; garantiscono la fruibilità delle vie di esodo; svolgono le attività di sorveglianza dei presidi antincendio

2. Attuano le misure antincendio in emergenza, in particolare: mettono in atto le azioni previste dal piano di emergenza; attuano le misure per l’evacuazione degli occupanti; eseguono le comunicazioni previste in emergenza; supportano le squadre di soccorso; provvedono allo spegnimento di un principio di incendio

3. Non svolgono particolari mansioni finalizzati alla gestione della sicurezza antincendi (GSA)

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14. L’adozione di istruzioni e segnaletiche contenenti i divieti e le precauzioni da osservare

1. è una misura di prevenzione incendi

2. è una misura di protezione incendi

3. Non è una misura che contribuisce alla mitigazione del rischio incendio

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15. Il Piano di Emergenza, redatto dal Datore di Lavoro per fronteggiare gli eventuali incendi che possono interessare il luogo di lavoro, deve contenere

1. le azioni che i lavoratori devono mettere in atto in caso di incendio; le procedure per l’evacuazione del luogo di lavoro che devono essere attuate dai lavoratori e dalle altre persone presenti; le disposizioni per chiedere l’intervento dei vigili del fuoco e per fornire le necessarie informazioni al loro arrivo; le specifiche misure per assistere le persone con esigenze speciali

2. le procedure per l’evacuazione del luogo di lavoro che devono essere attuate dai lavoratori e dalle altre persone presenti

3. le disposizioni per chiedere l’intervento dei vigili del fuoco e per fornire le necessarie informazioni al loro arrivo

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